Salvataggio della storia
Salvataggio della storia
"Nel 1449, per ragioni politiche, partì da Genova, Antoni di Noli, insieme al fratello Bartolomeo e al nipote Raffaele, con tre galee di sua proprietà... Su mandato di questi, tra il 1456 e il 1460 esplorò le coste atlantiche dell'Africa, spingendosi ad esplorare le Isole Bijagos, il fiume Gambia e le isole del Capo Verde delle quali, secondo alcuni, fu il vero scopritore nel 1460[8].
In questo periodo navigò anche con Alvise Cadamosto, fatto che contribui a far crescere l'incertezza sulle attribuzioni delle scoperte[7][8]".
Una frazione con il nome di Noli, oppure il nome di Voltri.
Panorama di Voltri, visto dalle adiacenze del "Mulino di Crevari"... Nel tempo di Antonio Noli anch'essa facente parte della Repubblica di Genova)[4].
Si sostiene che Antonio de Noli sarebbe nato intorno al 1419, forse a Serra Riccò, dove esiste da tempi antichissimi Una frazione con il nome di Noli, oppure il nome di Voltri.
(https://it.wikipedia.org/wiki/Voltri#/media/File:Panorama_di_Voltri.JPG )
La spiaggia "di sant'Erasmo" a Voltri. Ovvero, la spiaggia a ponente della foce del Leira. Sono visibili i capannoni dei "Cantieri Campanella", poi usati dall'Ansaldo per la carpenteria leggera ed attualmente ospitanti attività sportive e ricreative. (https://it.wikipedia.org/wiki/Voltri#/media/File:Spiaggia_di_Voltri_san_Erasmo.JPG )
(https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_de_Noli )
Il più antico documento in cui si riferisce l'origine di Antonio de Noli afferma che era un navigatore «di nazionalità genovese e di sangue nobile»[1]. L'origine genovese del navigatore è stata confermata nel manoscritto antico Famiglie di Genova. Antiche, e moderne, estinte, e viventi, Nobili, e populari trovato nel 2008 a Genova, che descrive il navigatore come membro della stessa famiglia di Giacomo de Noli[2], il quale nel 1315 divenne membro del Consiglio di Genova "XII –Anziani” sotto il governo del doge Nicolò Guarco. In questa fonte è indicato anche che l'origine della riferita famiglia Noli di Genova "si può supponere dalla piccola città o Castello di Noli"[3].
Si sostiene che Antonio de Noli sarebbe nato intorno al 1419, forse a Serra Riccò, dove esiste da tempi antichissimi una frazione con il nome di Noli, oppure a Voltri (nel tempo di Antonio Noli anch'essa facente parte della Repubblica di Genova)[4]. In passato, alcuni autori legati alla città di Noli (ad esempio Gandoglia, 1919) hanno dichiarato che il navigatore è nato a Noli, provincia di Savona[5]. Nondimeno, né documenti né prove sono mai stati presentati a sostegno di questa ipotesi. Gli stessi autori hanno usato il nome “Antonio da Noli” (una versione portoghese del nome), dove "da" avrebbe significato "proveniente” dalla Città di Noli[6].
Il navigatore è detto anche Anton da Noli, e potrebbe essere la stessa persona conosciuta come Antoniotto Usodimare, anche se l'identità fra i due non è accertata, né universalmente riconosciuta[7][8]. Inoltre, la maggior parte degli storici ha fatto riferimento al navigatore genovese nella letteratura italiana e internazionale come Antonio de Noli[9][10][11][12][13][14][15].
Nel 1449, per ragioni politiche, partì da Genova insieme al fratello Bartolomeo e al nipote Raffaele, con tre galee di sua proprietà e si recò in Portogallo per ottenere l'appoggio dell'"infante" Enrico il Navigatore, noto finanziatore di esplorazioni. Su mandato di questi, tra il 1456 e il 1460 esplorò le coste atlantiche dell'Africa, spingendosi ad esplorare le Isole Bijagos, il fiume Gambia e le isole del Capo Verde delle quali, secondo alcuni, fu il vero scopritore nel 1460[8]. In questo periodo navigò anche con Alvise Cadamosto, fatto che contribui a far crescere l'incertezza sulle attribuzioni delle scoperte[7][8].
Nel 1462 ottenne dal re Alfonso V il riconoscimento ufficiale di scopritore delle isole, insieme al possesso dell'isola di Santiago (conosciuta dai navigatori anche come "Isola di Antonio")[7]. Qui venne fondata Ribeira Grande, dove il De Noli si stabilì per avviare la colonizzazione delle isole. Nel 1466 ottenne l'autorizzazione di esercitare la tratta degli schiavi africani. Nel 1472 venne nominato governatore delle isole del Capo Verde.
Durante la Guerra di successione castigliana iniziata nel 1475 i castigliani occuparono le isole di Capo Verde. Antonio de Noli inizialmente rimase come governatore, ma dopo fu preso prigioniero e portato in Spagna. I portoghesi non chiesero il rilascio di Antonio de Noli mentre era prigioniero in Spagna[16][17]. Dopo essere stato liberato nel 1477 per ordine del re Ferdinando di Castiglia, se ne persero definitivamente le tracce. Non è documentato cosa in concreto successe ad Antonio de Noli e la sua sorte dopo il recupero di Capo Verde da parte dei portoghesi. Il navigatore aveva una figlia, Branca Aguiar e fonti portoghesi riportano che qui il navigatore aveva anche un figlio che lo accompagnò poi nelle campagne di Gambia[18]. Manoscritti che si trovano presso la Biblioteca Malatestiana indicano che il figlio sarebbe stato Simone de Antonio Noli Biondi (Simone “figlio de Antonio Noli”)[19], della famiglia "oriunda" che era arrivata a Cesena alla fine del Quattrocento e aveva comprato seggi nel Consiglio di Cesena, pagandoli in oro. La figlia Branca Aguiar era stata sposata con un nobile portoghese (Dom Jorge Correia de Sousa, fidalgo da casa real) e quindi le piantagioni dei de Noli a Capo Verde sarebbero diventate patrimonio della Corona portoghese. Il nome "Antonio da Noli" è stato dato ad un cacciatorpediniere della Regia Marina italiana che operò durante la seconda guerra mondiale e ad una nave freight-liner della Società di Navigazione ITALIA di 11.245 TSL in servizio di linea tra Genova e Vancouver via Canale di Panama dal 1972 al 1979.
Nel 2009 è stata fondata a Serra Riccò (Genova) dal professore universitario svedese Marcello Ferrada de Noli la rete di ricerca internazionale Antonio de Noli Academic Society[20].
Il celebre esploratore e navigatore nolese è interpretato da Robert Horwell nella serie tv Da Vinci's Demons ed è il capitano corrotto da Girolamo Riario del vascello Il Basilisco diretto verso il misterioso luogo (America del Sud) indicato nel misterioso testo esoterico, Il "Libro delle Lamine".
( https://pt.wikipedia.org/wiki/Antonio_da_Noli)
Antonio da Noli (Noli, 1415 — Santiago, 1497), também conhecido na historiografia portuguesa pelos nomes de António de Noli ou António de Nole, foi um navegador de origem genovesa que ao serviço do Infante D. Henrique participou nos Descobrimentos, explorando a costa ocidental da África. São-lhe atribuídos o descobrimento de algumas ilhas de Cabo Verde e o reconhecimento da costa de África na região da foz do rio Gâmbia.
Antonio da Noli nasceu em 1415 (outras fontes apontam como datas de nascimento e morte 1419 e 1491, respectivamente)[1] no seio de uma família patrícia da cidade de Noli[2] (daí o apelido que adoptou), tendo sido forçado ao exílio por razões hoje desconhecida. Certamente treinado em náutica, possivelmente ao serviço da marinha da República de Génova, foi contratado como capitão pelo Infante D. Henrique para os trabalhos de exploração da costa de África.
Numa das viagens de exploração em que participou descobriu algumas das ilhas do arquipélago de Cabo Verde, as quais são depois mencionadas em cartas de doação datadas de 3 de Dezembro de 1460 e de 19 de Setembro de 1462. Na sequência dessas cartas foi capitão do donatário entre 1462 e 1496 na vila da Ribeira Grande (hoje a Cidade Velha) na costa sul da ilha de Santiago.
Aparentemente Noli terá descoberto o primeiro conjunto de ilhas do arquipélago, enquanto o segundo grupo de ilhas terá sido descoberto por Diogo Gomes. Contudo, não existem registos conclusivos da viagens de exploração realizadas, existindo fontes que atribuem a exploração das ilhas a diversos outros navegadores, entre os quais Diogo Dias, Diogo Afonso e Alvise Cadamosto.
Em 1929 o governo italiano atribuiu o nome Antonio da Noli a uma fragata da classe Navigatori, que depois de ter lutado na Segunda Guerra Mundial se afundou ao colidir com uma mina naval ao largo da Córsega, a 9 de Setembro de 1943, um dia após a capitulação da Itália.
( Armando Ferreira http://www.caboverde-info.com/Identidade/Historia/Achamento )
Embora haja rumores de passagem humana por alguma das ilhas de Cabo Verde antes de 1460, quer de pescadores oriundos da costa africana próxima, quer do veneziano Cadamosto, que teria vislumbrado a ilha da Boa Vista em 1456, a História atribui a Diogo Gomes e António da Noli (genovês ao serviço do rei de Portugal) a descoberta destas ilhas, em 1460, a bordo de duas naus. Sucessivamente, São Cristóvão (Boa Vista), Lhana (Sal), São Jacob (Santiago), São Filipe (Fogo), Maias (Maio), foram encontradas e abordadas nesse ano.
O Infante D. Henrique, grande obreiro das descobertas portuguesas do séc. XV, terá tido conhecimento destes achamentos antes de falecer, ainda nesse ano de 1460, e o rei de Portugal D. Afonso V daria a posse destas ilhas ao seu irmão D. Fernando.
As restantes ilhas (Santo Antão, S. Vicente, S. Nicolau, Santa Luzia e Brava – primeiro chamada S. João) viriam a ser descobertas por Diogo Afonso (que também descobrira a Madeira) entre 1461 e 1462, o qual partilharia o governo da Ilha de Santiago com Antonio da Noli, estabelecendo-se o primeiro em Alcatrazes (Praia Baixo), e o segundo na que se tornaria a primeira cidade da África Ocidental, Ribeira Grande (Cidade Velha).
Vecchia città di Ribeira Grande / Cidade Velha Património Mundial